Il d.l. 31 maggio 2021, n. 77, c.d. “Decreto semplificazioni bis”, convertito in legge con modificazioni dalla l. 29 luglio 2021, n. 108, ha introdotto nel Codice dell’amministrazione digitale (CAD) il “Sistema di gestione deleghe” (art. 64-ter), che consente, o meglio, consentirà a chiunque di delegare l’accesso a uno o più servizi ad un soggetto titolare di identità digitale SPID o CIE con un livello di sicurezza almeno significativo ai sensi del Reg. e-IDAS. In altri termini, chi non è titolare di un’identità digitale potrà designare un soggetto che, mediante la propria identità SPID o CIE, operi on line, e non solo, in qualità di delegato.
La presentazione della delega potrà avvenire mediante vari strumenti, tra cui la sottoscrizione con firma elettronica avanzata, qualificata o firma digitale, SPID, CIE e la carta nazionale dei servizi. Una volta presentata, la delega verrà acquisita dal sistema di gestione e sarà generato un attributo qualificato associato all’identità digitale del delegato. Per espresso dettato normativo, questo attributo potrà essere utilizzato anche per l’erogazione di servizi in modalità analogica.
Il compito di definire le modalità di acquisizione della delega, nonché le caratteristiche tecniche, l’architettura generale e le modalità di funzionamento del sistema di gestione è demandato ad un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, mentre l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) è chiamata a specificare con linee guida le modalità di generazione dell’attributo qualificato. Ad oggi, né il decreto né le linee guida sono state emanate, ma l’aggiornamento 2021-2023 del Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione dell’AgID e del Dipartimento per la Trasformazione Digitale traccia una roadmap e scandisce le tempistiche. Secondo quanto vi si legge, entro marzo 2022 verrà emanato il d.p.c.m. e sarà rilasciata “in esercizio” alle prime pubbliche amministrazioni la relativa piattaforma. Successivamente, entro dicembre 2022, avverrà il rilascio della piattaforma “in produzione” con funzionalità evolute. Il Piano, non ancora adottato, è stato notificato alla Commissione europea.
L’implementazione del sistema di gestione delle deleghe rappresenta uno snodo importante, non solo per l’ampliamento della platea dei soggetti beneficiari dei servizi digitali, ma anche perché si aprirà un nuovo, interessante, spazio per professionisti e imprese. Da tempo si attendeva una misura simile: non è un caso che l’INPS abbia già introdotto un proprio sistema di deleghe. C’era, e c’è ancora oggi, una domanda da parte dei cittadini e del mercato.
Com’è noto, durante il periodo dell’emergenza sanitaria il ruolo dell’identità digitale nell’ordinamento è stato potenziato. Il d.l. 16 luglio 2020, n. 76, c.d. “Decreto Semplificazioni”, ha introdotto la CIE nel CAD equiparandola nell’uso allo SPID ed ha disposto espressamente che, nelle transazioni elettroniche o per l’accesso ai servizi in rete, la verifica dell’identità digitale con livello di sicurezza almeno significativo produca gli effetti dei documenti di riconoscimento equipollenti. Ancora, il decreto ha sancito la dismissione delle credenziali emesse da ogni singola Pubblica Amministrazione. Ulteriori innovazioni sono state introdotte dall’AgID, che durante l’emergenza sanitaria ha adottato le regole tecniche che consentono la sottoscrizione elettronica tramite SPID. Del resto, il rafforzamento dell’identità digitale rientra tra le misure previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nell’ambito della missione 1, quella riguardante la digitalizzazione e la transizione digitale del Paese.
Il sistema di gestione delle deleghe è un importante tassello di questo puzzle. Se ne è attesa l’introduzione. Ora, non resta che aspettare che sia reso operativo.