In diretta con Il Sole 24 Ore, il Prof. Avv. Oreste Pollicino ha discusso dei possibili scenari connessi all’attacco della Russia all’Ucraina con Attilio Geroni, capo redattore redazione Esteri de Il Sole 24 Ore; Eleonora Tafuro, ricercatrice dell’Ispi, esperta in Russia, Caucaso e Asia centrale e Serena Giusti, docente di Relazioni Internazionali della Scuola Sant’Anna di Pisa.

In particolare, il Professore si è soffermato sul punto degli attacchi virtuali, ricordando come già da tempo la Russia stia cercando di sconvolgere i sistemi informatici. Del resto, ha rilevato il Professore, almeno 100 Paesi del Mondo stanno concentrando le loro forze sulla c.d. “guerra ibrida”.

Il rischio non riguarda solo l’Ucraina, ha sottolineato poi il Professore, ma è globalizzato, sia per la presenza sul territorio ucraino di server che collegano più di 100 imprese mondiali e dati strategici, sia per i risvolti dal lato della disinformazione. L’attacco informatico può portare a un indebolimento della circolazione delle informazioni e si teme il tentativo della Russia di minare i dati e creare una situazione generale di instabilità, che indebolisce l’Ucraina dall’interno e l’Europa tutta.

La guerra virtuale e la guerra convenzionale, ha osservato il Professore, sono equivalenti. Dal punto di vista del diritto internazionale umanitario, non si fa una distinzione tra tipi, ma si condanna qualsiasi genere di attacco. Non abbiamo dunque bisogno di nuove regole giuridiche per fronteggiare gli attacchi virtuali, che hanno già visto una risposta centralizzata dell’Unione europea, con una task force istituita su espressa richiesta dell’Ucraina.

Infine, il Professore si è soffermato sul punto della irreversibilità degli attacchi cyber, mettendo in luce due punti: non solo quello della cancellazione dei dati, ma anche quello dell’impossessamento di informazioni cruciali e, dunque, del riutilizzo del dato personale per destabilizzare e, non da ultimo, anche per inquinare l’informazione pubblica.

GUARDA L’INTERVISTA